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Risultati di ricerca

359 risultati trovati

  • Resoconto Annuale 2019

    Di seguito si riporta il documento sintetico delle attività che ResPublica ha promosso nel corso dell'anno 2019 .

  • Resoconto Annuale 2020

    ResPublica presenta la sintesi delle attività per l’anno 2020, un anno che, nonostante le difficoltà della Pandemia e la necessità di incontri virtuali si è caratterizzato per un’intensa attività di relazioni, proposte e studi per individuare una visione e una strategia per la ripartenza del Paese. Di seguito il documento ufficiale:

  • Resoconto Annuale 2021

    Di seguito si riporta il documento sintetico delle attività che ResPublica ha promosso nel corso dell'anno 2021 .

  • Resoconto Annuale 2014

    Come ogni anno Fondazione ResPublica pubblica un breve paper riassuntivo delle attività svolte durante l’anno. Incontri e ricerche che hanno riguardato, in particolare, i temi di politica infrastrutturale sui quali la Fondazione è impegnata da molti anni, così come i temi finanziari per favorire il credito alle PMI e per valorizzare la capitalizzazione delle imprese. Di seguito è possibile scaricare la presentazione:

  • Resoconto Annuale 2024

    Il documento presenta una sintesi delle attività 2024 della Fondazione ResPublica , focalizzate su temi chiave come transizione ecologica , innovazione tecnologica , imprese , e politiche pubbliche . Attraverso incontri con esponenti di rilievo del mondo istituzionale, accademico e imprenditoriale, ResPublica ha promosso analisi e proposte sui principali scenari economici e geopolitici. Il report include anche ricerche, riconoscimenti e momenti di confronto operativo.

  • Termometro Economico X

    Nel biennio 2021-2022 l’economia italiana ha mostrato segnali moderatamente positivi. Per monitorarne l’andamento, è stato introdotto il Termometro dell’Economia , un report bimestrale basato su dati Istat. L’obiettivo è fornire indicazioni utili a Governo e Istituzioni per sostenere la crescita e affrontare tempestivamente eventuali criticità. L’analisi è curata da un gruppo di esperti chiamati “Saggi dell’Economia”. L’economia italiana cresce meno del previsto (+0,7% nel 2024), ma si attende un’accelerazione nel 2025-2026 grazie agli investimenti del PNRR, che finora hanno subìto ritardi. Il deficit è in calo e il percorso di rientro del debito rispetta i vincoli UE. L’occupazione migliora, ma resta il problema dei bassi salari e della partecipazione al lavoro tra i giovani. La natalità continua a diminuire, compensata solo in parte da flussi migratori. Le imprese rallentano, specie nell’industria, e pesa l’incertezza del commercio internazionale, con rischi legati a future guerre daziarie. Il “Made in Italy” si difende grazie alla qualità, ma servono strategie più forti per affrontare la concorrenza asiatica. L’inflazione si sta stabilizzando, ma l’edilizia residenziale è debole. Il successo del PNRR resta centrale per la crescita futura. Raccomandazioni finali  : Dialogo con gli USA per gestire il rischio dazi. Contrattazione territoriale per riequilibrare salari e costo della vita. Taglio della spesa improduttiva per rendere più efficaci le misure fiscali. Accelerare l’attuazione del PNRR superando i ritardi operativi.

  • Termometro Economico IX

    Nel biennio 2021-2022 l’economia italiana ha mostrato segnali moderatamente positivi. Per monitorarne l’andamento, è stato introdotto il Termometro dell’Economia , un report bimestrale basato su dati Istat. L’obiettivo è fornire indicazioni utili a Governo e Istituzioni per sostenere la crescita e affrontare tempestivamente eventuali criticità. L’analisi è curata da un gruppo di esperti chiamati “Saggi dell’Economia”. L’economia italiana si presenta in una fase relativamente stazionaria, con crescita moderata e in linea con la media dell’eurozona, anche se con un leggero rallentamento. Nei primi due trimestri del 2024 la crescita acquisita è stata dello 0,6%, inferiore rispetto alla stima precedente, e la previsione per l’intero 2024 è dello 0,9%. La crescita è sostenuta in parte dalle scorte, più che dai consumi e investimenti, e la fiducia dei consumatori resta un fattore critico per i prossimi mesi. L’export mostra difficoltà soprattutto con i paesi UE, in particolare la Germania, mentre rimane positivo, seppur in calo, verso i paesi extra-UE. Preoccupano i possibili effetti di tensioni commerciali internazionali, come una guerra commerciale con la Cina. Dal punto di vista demografico, il saldo naturale della popolazione è negativo, compensato solo dall’immigrazione. La fiducia di imprese e consumatori presenta segnali di lieve peggioramento, mentre il settore industriale mostra segni di contrazione con una produzione in calo. Gli investimenti, specialmente in digitalizzazione, sono in lieve aumento. Il mercato del lavoro migliora con una disoccupazione in calo e una crescita dell’occupazione, ma con un aumento degli inattivi e una difficoltà nel reperire giovani qualificati, soprattutto in materie scientifiche. La crescita salariale è modesta e non ancora sufficiente a recuperare il potere d’acquisto perso negli anni precedenti. L’inflazione rimane contenuta ma con segnali di lieve aumento, soprattutto nei prezzi alimentari e dei servizi. Il mercato immobiliare è in calo, anche se si registrano segnali di miglioramento dovuti alla riduzione dei tassi di interesse. Raccomandazioni finali La legge di Bilancio 2025 sarà cruciale per rispettare le nuove regole europee sul patto di stabilità, con un nuovo orizzonte di programmazione pluriennale (7 anni) che permette di diluire gli aggiustamenti necessari. È fondamentale una collaborazione tra maggioranza e opposizione per definire un programma di medio-lungo periodo credibile e condiviso. Le entrate fiscali in crescita offrono margini per evitare manovre troppo restrittive, ma è necessario proseguire nel percorso di riduzione della spesa pubblica improduttiva. Serve una revisione complessiva della spesa pubblica e del sistema fiscale per liberare risorse da destinare a crescita e consumi, tramite una riorganizzazione razionale con incarichi specifici nel Governo. La capacità di spesa del PNRR deve accelerare: la quota spesa finora è ancora bassa rispetto agli obiettivi, anche a causa della recente nomina del Commissario europeo che ha lasciato un vuoto nell’attuazione. Il nuovo responsabile per l’attuazione del PNRR dovrà immediatamente coordinare e spingere sull’accelerazione della spesa per rispettare i target, in collaborazione con ministeri e enti coinvolti. Gli obiettivi di spesa restano sfidanti: si prevede una spesa mensile minima di 2 miliardi nel 2024, con un possibile accumulo di 30-32 miliardi entro fine anno, inferiore ai 40 miliardi previsti, ma comunque un impegno significativo per il Paese.

  • Termometro Economico VIII

    Nel biennio 2021-2022 l’economia italiana ha mostrato segnali moderatamente positivi. Per monitorarne l’andamento, è stato introdotto il Termometro dell’Economia , un report bimestrale basato su dati Istat. L’obiettivo è fornire indicazioni utili a Governo e Istituzioni per sostenere la crescita e affrontare tempestivamente eventuali criticità. L’analisi è curata da un gruppo di esperti chiamati “Saggi dell’Economia”. Il Termometro dell’Economia conferma le previsioni di crescita moderata per l’Italia, con un +1% nel 2024 e un +1,1% nel 2025. La crescita è sostenuta principalmente dalla domanda estera e dai consumi interni, quest’ultimi trainati dall’aumento dell’occupazione e dal miglioramento delle retribuzioni, che dovrebbero continuare a salire grazie al rinnovo dei contratti e al rapporto tra domanda e offerta di lavoro. Nonostante questo quadro positivo, permangono molte incertezze: l’aumento della spesa pubblica legata ai bonus e incentivi mette a rischio la sostenibilità economico-sociale, mentre la situazione internazionale mostra segnali di rallentamento in alcune aree come gli Stati Uniti e la Cina, con effetti anche sulle esportazioni italiane. L’inflazione in Italia è leggermente in aumento, ma la diminuzione dei prezzi dell’energia e degli alimentari allevia la pressione sui consumatori. Il settore industriale evidenzia segnali di debolezza con cali nel fatturato e nella produzione, un calo della fiducia delle imprese e un atteggiamento prudente sugli investimenti, in attesa di chiarimenti su incentivi e politiche per la transizione digitale e verde. Anche il mercato immobiliare mostra segnali di rallentamento, in parte compensati dai minori tassi di interesse sui mutui. Sul fronte demografico la popolazione continua a calare, nonostante l’aumento dei flussi migratori regolari, mentre il mercato del lavoro registra miglioramenti con un tasso di disoccupazione ai minimi da oltre 15 anni, ma con una partecipazione al lavoro ancora bassa tra giovani e donne. I consumi sono frenati dai bassi salari, causati da una produttività contenuta e da investimenti limitati in innovazione, nonostante una situazione favorevole legata al mercato del lavoro. Infine, la pressione fiscale elevata rischia di rappresentare un freno ulteriore alla crescita economica, e si rende necessario intervenire con riforme e tagli alla spesa pubblica per garantire sostenibilità e rilancio. Raccomandazioni finali Da un punto di vista congiunturale, l’Italia cresce più di Francia e Germania grazie al PNRR e alla dipendenza dall’economia statunitense; senza il PNRR la crescita potrebbe tornare vicina allo zero. È necessario accelerare le riforme urgenti, soprattutto in Pubblica Amministrazione e Giustizia, per rilanciare la crescita potenziale. La spesa pubblica è gravata da un debito elevato, in parte dovuto a incentivi come il Superbonus; sono inevitabili tagli significativi, puntando sull’uso delle nuove tecnologie per ridurre i costi mantenendo la qualità dei servizi. L’Italia deve puntare ad aumentare l’occupazione, in particolare quella giovanile e femminile, e favorire la crescita salariale per sostenere sia le finanze pubbliche che i consumi interni.

  • Termometro Economico VII

    Nel biennio 2021-2022 l’economia italiana ha mostrato segnali moderatamente positivi. Per monitorarne l’andamento, è stato introdotto il Termometro dell’Economia , un report bimestrale basato su dati Istat. L’obiettivo è fornire indicazioni utili a Governo e Istituzioni per sostenere la crescita e affrontare tempestivamente eventuali criticità. L’analisi è curata da un gruppo di esperti chiamati “Saggi dell’Economia”. L’Italia mostra segnali contrastanti ma una crescita economica moderata positiva, con stime di PIL tra +0,6% e +1%. La performance è trainata dal rimbalzo post-pandemico e dal contributo degli investimenti PNRR, che però devono essere implementati con efficacia. Il debito pubblico e il deficit previsto limitano la capacità di spesa pubblica, richiedendo rigore e contenimento della spesa corrente. Gli investimenti privati continuano grazie agli incentivi “Industria 4.0” e “Industria 5.0”, anche se il settore industriale mostra cali di fatturato a inizio 2024, compensati dai servizi. La bilancia commerciale con i paesi extra UE migliora, sostenendo il PIL, mentre le importazioni da OPEC calano per minor consumo energetico. La produzione di energia da fonti rinnovabili cresce significativamente. L’inflazione resta moderata, con un lieve aumento al 1,2% a marzo 2024 e una possibile risalita nel corso dell’anno, con un ritorno al 2% previsto nel 2025. Il mercato del lavoro mostra un aumento degli occupati e della disoccupazione per più persone in cerca di lavoro. La fiducia delle imprese è in lieve ripresa dopo un calo. Il mercato immobiliare subisce un rallentamento, penalizzato dagli alti tassi di interesse e dalla fine dei bonus fiscali, con calo delle compravendite nel 2023. Tuttavia, segnali positivi emergono sul fronte della domanda di case nuove e permessi di costruzione. I consumi rallentano, pur con aumento del reddito disponibile e una leggera ripresa del potere d’acquisto, ma la pressione fiscale oltre il 50% rischia di frenare lavoro e investimenti. La propensione al risparmio aumenta, riflettendo prudenza nelle spese. La popolazione italiana resta stabile, ma la natalità continua a diminuire, compensata dall’immigrazione. Raccomandazioni • Il 2024 sarà cruciale per l’Unione Europea: serve un cambio di passo nell’integrazione per affrontare sfide comuni (sicurezza, transizione digitale ed ecologica) con strumenti europei più efficaci. • Per rendere competitive le imprese italiane ed europee è necessario accelerare l’unione monetaria e bancaria e rafforzare il mercato interno e il modello sociale europeo. • La prossima manovra dovrà trovare coperture per quasi 20 miliardi di euro a fine 2024, dato che il deficit previsto supera i limiti europei (4,5% nel 2024, 3,7% nel 2025). • Il Governo deve presentare un piano dettagliato per rispettare i parametri del nuovo patto di stabilità, con misure su entrate, spese correnti e capitale, considerando le sfide di competitività, transizione ecologica e spesa militare. • La maggiore spesa europea richiederà una riduzione e revisione delle spese nazionali, per migliorare efficienza e coordinamento tra livelli nazionale e comunitario, evitando aumenti netti della spesa pubblica.

  • Termometro Economico VI

    Nel biennio 2021-2022 l’economia italiana ha mostrato segnali moderatamente positivi. Per monitorarne l’andamento, è stato introdotto il Termometro dell’Economia , un report bimestrale basato su dati Istat. L’obiettivo è fornire indicazioni utili a Governo e Istituzioni per sostenere la crescita e affrontare tempestivamente eventuali criticità. L’analisi è curata da un gruppo di esperti chiamati “Saggi dell’Economia”. L’economia italiana mostra segnali di stabilità, con una moderata ripresa della fiducia dei consumatori e una lenta crescita dei salari che sostiene i consumi, seppur cauti. Il mercato del lavoro resta solido, con disoccupazione in calo e alta partecipazione, ma la carenza di manodopera specializzata e la crisi demografica rappresentano sfide rilevanti. Il fatturato industriale ha rallentato, soprattutto per la flessione delle esportazioni intra UE, mentre l’export extra UE continua a crescere e sostiene la bilancia commerciale. Il mercato immobiliare è in difficoltà a causa dell’aumento dei tassi sui mutui e dei prezzi elevati. Il settore energia registra una riduzione delle importazioni da paesi extra UE e un aumento contenuto dei prezzi, mentre la produzione da fonti rinnovabili segna un record. L’inflazione italiana rimane inferiore alla media eurozona, ma con un possibile lieve rialzo nel corso del 2024, influenzato dai salari e da fattori internazionali. La politica monetaria della BCE mantiene i tassi fermi, con attese di possibili riduzioni nel primo semestre. Raccomandazioni finali: Sostenere la crescita del PIL puntando sull’export extra UE, rafforzando misure a supporto dei prodotti italiani nei mercati internazionali. Monitorare attentamente il mercato immobiliare, valutando l’utilizzo di leve fiscali a sostegno del settore in assenza di riduzioni dei tassi BCE. Favorire interventi mirati per supportare i settori più vulnerabili al cambiamento strutturale e tecnologico, evitando misure generalizzate che mantengano in vita imprese non competitive. Continuare a incentivare la natalità attraverso strumenti di sostegno sociale come l’assegno unico, per contrastare il calo demografico. Prestare attenzione all’evoluzione delle tensioni geopolitiche e ai loro effetti su costi energetici e logistica, per mitigare rischi sull’inflazione e sulla produzione industriale.

  • Termometro Economico V

    Nel biennio 2021-2022 l’economia italiana ha mostrato segnali moderatamente positivi. Per monitorarne l’andamento, è stato introdotto il Termometro dell’Economia , un report bimestrale basato su dati Istat. L’obiettivo è fornire indicazioni utili a Governo e Istituzioni per sostenere la crescita e affrontare tempestivamente eventuali criticità. L’analisi è curata da un gruppo di esperti chiamati “Saggi dell’Economia”. L’economia italiana mostra segnali contrastanti: dopo la crescita post-Covid, fattori come l’instabilità internazionale e l’alto costo del denaro frenano investimenti e consumi. La bilancia commerciale resta positiva, ma in calo, e il commercio estero pesa per circa il 25% del PIL. L’inflazione rallenta, avvicinandosi agli obiettivi BCE, e ciò potrebbe favorire una riduzione dei tassi di interesse nel 2024. La fiducia dei consumatori migliora, mentre il mercato immobiliare registra un calo nelle compravendite, ma i prezzi rimangono stabili. L’industria è in fase di stagnazione, senza ancora evidenti benefici dagli investimenti in Industria 4.0, ma si attendono miglioramenti nel 2024. Il mercato del lavoro vede una leggera crescita della disoccupazione, ma anche un aumento dell’occupazione e della partecipazione. La crisi demografica persiste con un calo delle nascite, compensato in parte dall’immigrazione. Nel settore energetico, aumenta la produzione da fonti rinnovabili, mentre i prezzi si stabilizzano. Raccomandazioni Monitorare il mercato immobiliare e l’impatto delle nuove normative sugli affitti brevi. Valutare con attenzione gli investimenti pubblici prima di ulteriori interventi per l’industria. Promuovere il mercato dei capitali per sostenere le imprese italiane. Migliorare la comunicazione istituzionale sul PNRR per rafforzare la fiducia di cittadini e imprese.

Fondazione ResPublica ETS | Via Antonio Beretta, 6 ,20121 Milano | tel: (+39) 02 86462364/2367 | fax 02 8646 2193 

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