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Termometro Economico VI

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Nel biennio 2021-2022 l’economia italiana ha mostrato segnali moderatamente positivi. Per monitorarne l’andamento, è stato introdotto il Termometro dell’Economia, un report bimestrale basato su dati Istat. L’obiettivo è fornire indicazioni utili a Governo e Istituzioni per sostenere la crescita e affrontare tempestivamente eventuali criticità. L’analisi è curata da un gruppo di esperti chiamati “Saggi dell’Economia”.

L’economia italiana mostra segnali di stabilità, con una moderata ripresa della fiducia dei consumatori e una lenta crescita dei salari che sostiene i consumi, seppur cauti. Il mercato del lavoro resta solido, con disoccupazione in calo e alta partecipazione, ma la carenza di manodopera specializzata e la crisi demografica rappresentano sfide rilevanti.

Il fatturato industriale ha rallentato, soprattutto per la flessione delle esportazioni intra UE, mentre l’export extra UE continua a crescere e sostiene la bilancia commerciale. Il mercato immobiliare è in difficoltà a causa dell’aumento dei tassi sui mutui e dei prezzi elevati. Il settore energia registra una riduzione delle importazioni da paesi extra UE e un aumento contenuto dei prezzi, mentre la produzione da fonti rinnovabili segna un record.

L’inflazione italiana rimane inferiore alla media eurozona, ma con un possibile lieve rialzo nel corso del 2024, influenzato dai salari e da fattori internazionali. La politica monetaria della BCE mantiene i tassi fermi, con attese di possibili riduzioni nel primo semestre.


Raccomandazioni finali:

  • Sostenere la crescita del PIL puntando sull’export extra UE, rafforzando misure a supporto dei prodotti italiani nei mercati internazionali.

  • Monitorare attentamente il mercato immobiliare, valutando l’utilizzo di leve fiscali a sostegno del settore in assenza di riduzioni dei tassi BCE.

  • Favorire interventi mirati per supportare i settori più vulnerabili al cambiamento strutturale e tecnologico, evitando misure generalizzate che mantengano in vita imprese non competitive.

  • Continuare a incentivare la natalità attraverso strumenti di sostegno sociale come l’assegno unico, per contrastare il calo demografico.

  • Prestare attenzione all’evoluzione delle tensioni geopolitiche e ai loro effetti su costi energetici e logistica, per mitigare rischi sull’inflazione e sulla produzione industriale.



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