Termometro Economico III
- ResPublica

- 27 lug 2023
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Nel biennio 2021-2022 l’economia italiana ha mostrato segnali moderatamente positivi. Per monitorarne l’andamento, è stato introdotto il Termometro dell’Economia, un report bimestrale basato su dati Istat. L’obiettivo è fornire indicazioni utili a Governo e Istituzioni per sostenere la crescita e affrontare tempestivamente eventuali criticità. L’analisi è curata da un gruppo di esperti chiamati “Saggi dell’Economia”.
Il clima di fiducia dei consumatori italiani è in crescita, con un aumento della spesa per consumi e una ripresa della propensione al risparmio, favorita dall’aumento dei rendimenti e dalla necessità di fronteggiare l’inflazione. Quest’ultima rallenta, soprattutto grazie alla riduzione dei prezzi energetici, anche se permangono pressioni inflazionistiche soprattutto nel settore dei servizi, meno competitivo.
Le imprese segnalano segnali di difficoltà, con calo del sentiment e del settore manifatturiero, mentre il mercato del lavoro migliora con il tasso di disoccupazione ai minimi dal 2009 e una lieve diminuzione dei NEET. La produzione industriale e gli investimenti mostrano segni di ripresa, così come il settore dei servizi, sostenuto dal turismo, anche se permangono incertezze per il futuro.
Il settore delle costruzioni si contrae, risentendo dell’aumento dei tassi e della revisione dei bonus, con un calo delle compravendite immobiliari che potrebbe influire negativamente sui valori degli immobili, patrimonio importante per le famiglie italiane. In controtendenza, cresce la produzione di energia da fonti rinnovabili e migliora la bilancia energetica.
La bilancia commerciale globale resta positiva ma con segnali di rallentamento, specie nei rapporti con i Paesi UE. Si segnala un possibile rischio di peggioramento della finanza pubblica a causa di fabbisogni superiori alle previsioni e delle necessità di copertura per varie misure.
Raccomandazioni alle Istituzioni:
Sostenere la produzione industriale e monitorare i mercati internazionali.
Prestare attenzione alla finanza pubblica per evitare un aumento del deficit.
Valutare con cura gli impatti della revisione della politica dei bonus, introducendo eventuali misure di accompagnamento.
Proseguire le politiche di incentivo alla natalità per contrastare l’inverno demografico.
Monitorare i rischi di insolvenza legati all’aumento dei tassi di interesse e intervenire tempestivamente.
Supportare il settore immobiliare e delle costruzioni per preservare i valori del patrimonio e favorire gli investimenti.


