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Incontro con Alessandro Profumo

Alessandro Profumo
Presidente Nicla
Perché alle imprese serve una politica industriale europea?
11 settembre 2024

Gli ultimi 15 anni hanno visto crescere una grande crisi nelle democrazie, dove l’atomizzazione e la frammentazione della società hanno condotto all’affermazione di populismi e nazionalismi. Di pari passo la globalizzazione, che ha dominato la scena economica e politica degli ultimi decenni, è entrata in crisi: guerre commerciali (come quella tra USA e Cina), politiche di reshoring e crescente enfasi sulla sovranità economica hanno messo in discussione l’integrazione economica globale. La crescita economica senza precedenti prodotta dalla globalizzazione ha anche accentuato le disuguaglianze all’interno e tra i paesi, alimentando il malcontento sociale, mentre eventi come la pandemia da COVID-19 e la crisi energetica legata al conflitto in Ucraina hanno evidenziato la vulnerabilità delle filiere globali.

In una situazione tanto complessa, solo un approccio coordinato garantisce che tutti gli attori (istituzioni, imprese, regioni) si muovano verso obiettivi condivisi. È necessaria una politica industriale europea, perché con risorse finite servono scelte top-down che consentano di definire priorità chiare a livello nazionale ed europeo, evitando frammentazioni o sprechi. Questo significa investire in settori strategici come la transizione energetica, la digitalizzazione o la robotica – ma valgono le stesse riflessioni se pensiamo al tema cruciale della difesa, come ha messo drammaticamente in evidenza il conflitto ucraino.
Prendiamo ad esempio la digitalizzazione, che rappresenta oggi il primo elemento di produttività: sappiamo che ci sono quattro aree rilevanti e ben definite: connettività, data gathering, storage & processing e cybersecurity.

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