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Silvio Angori

CEO PININFARINA

Pininfarina,
un’eccellenza del Made in Italy

11 ottobre 2023

Nell’ambito del ciclo di incontri che la Fondazione riserva alla scoperta delle eccellenze del nostro sistema produttivo e industriale, ResPublica ha incontrato mercoledì 11 ottobre Silvio Angori,
Amministratore Delegato di Pininfarina.

Il CEO ha presentato ai soci della fondazione la storia dell’azienda, il suo coinvolgimento nel settore automobilistico, con una particolare enfasi sull’uso dell’elettrico e l’applicazione dell’AI nel design
e nello sviluppo di veicoli.
Pininfarina è un esempio di eccellenza italiana nel settore del design e dell’ingegneria automobilistica, espressione di innovazione ed eleganza. Il suo stile distintivo ha reso l’azienda un punto di riferimento nel settore. Fondata nel 1930 da Battista “Pinin” Farina, l’azienda ha acquisito fama mondiale per la sua
collaborazione con numerosi produttori automobilistici di prestigio, progettando e sviluppando vetture iconiche per marchi come Ferrari, Alfa Romeo e Peugeot.
Oltre al settore automobilistico, Pininfarina ha esteso il suo expertise in diversi
campi, tra cui il design industriale,
l’architettura e l’ingegneria, evolvendosi nel corso degli anni, affrontando nuove sfide e collaborando con diverse industrie nel mondo. Nel 2015, l’azienda è stata
acquistata dal produttore automobilistico indiano Mahindra Group.

Partendo da una visione un po’ più generale sulle sfide che l’automotive sta affrontando rispetto alla transizione all’elettrico, Silvio Angori afferma che l’Europa è rimasta indietro rispetto alla Cina, gli Stati Uniti e l’India in ambito di innovazione tecnologica e Intelligenza Artificiale. La Cina negli ultimi venti anni ha investito in ricerca e in applicazione delle nuove tecnologie, in particolare sulle batterie per il mercato automobilistico, guadagnandosi un ruolo egemone nel settore delle automobili elettriche di serie minore, più piccole ed economiche.

Anche gli Stati Uniti con la Tesla di Elon Musk, dopo 18 anni di ricerca e un margine di utile in negativo, sta dando risultati positivi, offrendo servizi più avanzati e innovativi.

Il vantaggio competitivo di questi Stati
(Cina e Usa) attraverso l’applicazione dell’elettrico, mette a rischio il futuro del mercato automobilistico italiano e più in generale europeo, ancora indietro nello sviluppo di questi sistemi.

La superiorità tecnologica e qualitativa
nella costruzione dei motori termici dell’Europa rischia di diventare vana con l’avvento dell’elettrico. Startup automobilistiche americane e cinesi hanno approfittato per aggredire il mercato
europeo con prodotti distintivi per
digitalizzazione, connettività e sviluppo della guida autonoma. È necessario che le case automobilistiche investano risorse
per creare nuovi vantaggi competitivi nell’efficienza, nei sistemi di guida autonoma, nell’elettrificazione e nei software.

Al contempo, è necessario costruire filiere di approvvigionamento solide e resilienti per le terre rare e le altre materie prime indispensabili per la transizione energetica. Compiti che i singoli anelli della
catena non sono in grado di svolgere
autonomamente: occorre che autorità politiche, costruttori e fornitori abbiano ben chiaro non solo dove è arrivata l’auto europea fino a oggi, ma anche e soprattutto quale sarà la sua destinazione nel 2040.

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